Chirurgia Fast Track o RRAC ( RECUPERATION RAPIDE APRES CHIRURGIE): ogni paziente é attore della sua guarigione

“……..Ogni persona che sceglie questo tipo di chirurgia diventa attore della sua guarigione, conoscendo ciascuna tappa del suo percorso terapeutico, i criteri che dovrà seguire prima di poter rientrare a casa in tutta sicurezza e ciò che gli sarà permesso di fare o non fare una volta a casa.

Non esistono rischi specifici. 

Si tratta di una chirurgia più sicura, in cui ogni gesto si basa su delle conoscenze scientifiche definite, che può essere estesa praticamente a qualsiasi tipo di intervento e che, in relazione alle esigenze lavorative di ciascuna persona, può diventare una chirurgia del  weekend con ricovero ed intervento il sabato mattina  e dimissione il sabato pomeriggio o la domenica”

Iniziata negli anni ’90 nei paesi del nord Europa dal professor Henrik Kehlet in chirurgia digestiva, si tratta di un concetto nuovo di trattamento, che ha come scopo quello di permettere al paziente di recuperare le sue capacità funzionali dopo un intervento chirurgico in tempi brevi, di ritornare più velocemente al proprio ambiente familiare (il giorno stesso o quello successivo all’intervento) e di riprendere le sue attività quotidiane in tutta sicurezza.
Fondamentale è la manualità e l’esperienza del chirurgo; un intervento veloce con minori tempi di esposizione chirurgica e un’ottima emostasi chirurgica portano alla riduzione dei rischi di complicanze infettive e ad un pressoché azzeramento delle trasfusioni postoperatorie.
Dal 2014 ad oggi circa il 90% dei miei pazienti ha beneficiato di una metodica fast track, con una riduzione importante dei tassi di ricoveri al 20%.
Nessuno dei miei pazienti operato di protesi d’anca e di ginocchio fa oggi trasfusioni di sangue nel postoperatorio né tantomeno auto emotrasfusioni.
Al raggiungimento del risultato partecipano anche i materiali utilizzati, che non sono tutti uguali; personalmente prediligo materiali di ultima generazione all’avanguardia sia in campo protesico che artroscopico, sovente poco o per niente conosciuti in Italia, ma importanti per il risultato finale, sia in termini di recupero che di performance funzionali.
Ho bandito il dolore nel post-operatorio.
Attraverso la combinazione di diversi prodotti farmacologici che vengono infiltrati a fine intervento nella ferita chirurgica o tramite tecniche anestesiologiche particolari abbiamo praticamente azzerato la dose di oppiacei normalmente somministrata nel postoperatorio e conseguentemente gli effetti collaterali associati (quali nausea e vomito); con l’assenza di dolore post-operatorio il paziente è oggi in grado di alzarsi e camminare già nelle ore successive all’intervento chirurgico e di alimentarsi autonomamente; inoltre con una mobilizzazione precoce risultano ridotti i rischi di complicanze legate ad un allettamento prolungato.
Secondo i principi della fast track privilegio un digiuno breve.
Il paziente può alimentarsi fino a 6 ore prima dell’intervento e bere una bevanda zuccherata fino a due ore prima dell’intervento; in questa maniera sarà più in forma per lottare contro lo stress provocato dall’intervento.
È inoltre importante per la guarigione una ripresa rapida dell’alimentazione normale.
Ho bandito l’uso di cateteri urinari e di drenaggi articolari per ridurre le cause di infezione.
Naturalmente in funzione della patologia per la quale è stato operato ogni paziente, prima di poter rientrare a casa dovrà soddisfare un certo numero di obiettivi, quali l’assenza di febbre, di dolore, la ripresa dell’alimentazione e buone condizioni della cicatrice chirurgica

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